​C’è il pensionato Inps più ricco d’Italia (90 mila euro al mese!) e c’è l’onorevole che è stato in Parlamento un solo giorno e potrà contare su un ricco vitalizio. E poi ci sono le baby pensioni, le pensioni ai mafiosi, le doppie, triple e quadruple pensioni: insomma, la casta dei pensionati d’oro che mantiene i suoi privilegi, e anzi se ne riserva sempre di nuovi. Nello stesso tempo la speranza di vita che continua ad aumentare allunga il tempo di erogazione delle pensioni, che oggi ci costano 253 miliardi, poco meno del 17% del pil, un tasso che era atteso solo intorno al 2035 e che ci allontana ancor più dalla media europea. Dunque si pone il problema di innalzare l’età pensionabile effettiva, che mediamente oggi supera di poco i 61 anni. Saggiamente si è deciso di ancorare in modo automatico l’età di fine lavoro alla crescita delle aspettative di vita. Ma il meccanismo è lento, e intanto l’equiparazione uomo-donna tarda. Che fare?

Si confrontano
Antonio Mastrapasqua, presidente Inps
Mario Giordano, direttore NewsMediaset, autore de “Sanguisughe. Le pensioni d’oro che ci prosciugano le tasche” (Mondadori)
Enrico Cisnetto, editorialista
Conduce: Sergio Luciano, “Cortina InConTra”