EVENTI - Cesara Buonamici MANOVRE SULLA MANOVRA Prima il decreto sull’emergenza economica doveva essere blindato. Poi il governo ha deciso di non mettere la fiducia. Si è detto per favorire il dialogo con l’opposizione, ma in realtà anche per le profonde divergenze interne alla maggioranza - Audi Palace Prima il decreto sull’emergenza economica doveva essere blindato. Poi il governo ha deciso di non mettere la fiducia. Si è detto per favorire il dialogo con l’opposizione, ma in realtà anche per le profonde divergenze interne alla maggioranza. Sempre più esplicite. Così ora inizia l’iter parlamentare al Senato con alte probabilità che molti provvedimenti siano cambiati in corsa. Magari dagli stessi esponenti di Pdl e Lega. Visto che ci tocca il portafoglio, vediamo di fare il punto su chi dovrà pagare e quanto – con un apposito intervento di spiegazioni pratiche – e su quello che potrebbe succedere in Parlamento
Ne discutono Roberta Pinotti, parlamentare Pd Franco Manzato, assessore Regione Veneto, esponente Lega Massimo Donadi, capogruppo Idv Camera Maurizio Paniz, parlamentare Pdl Conduce: Angelo Mellone, autore de “Il domani appartiene al Noi” (Rubbettino)
Prima del dibattito vademecum pratico a cura di Marco Liera, editorialista Il Sole 24 Ore, fondatore Youinvest
CON LA CULTURA SI MANGIA Investire in cultura – e “Cortina InConTRa” ne è una piccola ma significativa dimostrazione – non è mai uno spreco di risorse - Audi Palace Investire in cultura – e “Cortina InConTra” ne è una piccola ma significativa dimostrazione – non è mai uno spreco di risorse. Intanto perché l’Italia possiede entro i suoi confini oltre la metà del patrimonio culturale mondiale ed è quindi doveroso, prima ancora che utile, tutelare questa straordinaria ricchezza. Poi perché, come testimoniano città come Berlino o Chicago, chi decide di puntare sulla cultura dà vita a un circolo virtuoso che significa sviluppo e nuovi posti di lavoro, specie per i giovani. Insomma, una bella polizza assicurativa sul futuro del nostro Paese. Ma per far questo occorre uscire dalla logica dell’investimento a fondo perduto, degli aiuti a pioggia, del sostegno a tutti e a tutto. Individuando i poli d’eccellenza su cui puntare e creando i presupposti per una imprenditorializzazione della cultura, da cui non possiamo prescindere
Ne discutono Riccardo Villari, sottosegretario ministero Beni e Attività culturali Maurizio Scaparro, regista teatrale Paolo Baratta, presidente Biennale Venezia Stefano Zecchi, docente Estetica Università Statale Milano, autore de “Quando ci batteva forte il cuore” (Mondadori) Giovanni Valentini, editorialista La Repubblica Conduce: Cesara Buonamici, vicedirettore Tg5
PERCHÉ RESISTE IL PREGIUDIZIO ANTISEMITA A più di sessant’anni dalla tragedia della Shoah, molti temono che l’antisemitismo non sia stato sconfitto, anzi che sia fondata la preoccupazione per una pericolosa recrudescenza di questo odioso fenomeno - Audi Palace A più di sessant’anni dalla tragedia della Shoah, molti temono che l’antisemitismo non sia stato sconfitto, anzi che sia fondata la preoccupazione per una pericolosa recrudescenza di questo odioso fenomeno. Perché un conto è criticarne la politica, altro è nascondersi dietro l’antisionismo e la bandiera del pacifismo per condannare aprioristicamente Israele. Finendo per scadere nei peggiori luoghi comuni. Tra riferimenti storico-culturali e valutazioni d’attualità, proprio mentre si riaccendono pericolosi focolai di guerriglia, facciamo il punto sulla situazione in Terra Santa e nell’intero Medio Oriente ascoltando l’opinione dell’ambasciatore israeliano a Roma, alla vigilia della conclusione del suo mandato Ne parlano Gideon Meir, ambasciatore Israele in Italia Pierluigi Battista, editorialista Corriere della Sera, autore de “Lettera a un amico antisionista” (Rizzoli) Luigi Compagna, parlamentare Pdl, autore de “Theodor Herzl. Il Mazzini d’Israele” (Rubbettino) Fiamma Nirenstein, giornalista, scrittrice, vicepresidente Commissione Esteri Camera Conduce: Cesara Buonamici, vicedirettore Tg5
MODA E MODE La moda italiana è uno dei pochi settori in cui la crisi non ha provocato sconquassi. - Audi Palace La moda italiana è uno dei pochi settori in cui la crisi non ha provocato sconquassi. I nostri stilisti rimangono tra i più apprezzati al mondo e i grandi marchi del lusso nostrano, anche dopo le conquiste dei francesi come l’acquisizione di Bulgari, rimangono un patrimonio su cui fare affidamento. Ma gli italiani, oltre che per la moda, sono famosi anche per le loro mode, spesso tanto stravaganti quanto banali. Senza contare i programmi televisivi che inneggiano al cattivo gusto e alla cafonaggine. Esiste ancora uno stile tutto italiano o è andato disperso tra contaminazioni e conformismi? Ne parlano Lella Curiel, stilista, autrice de “Lo stile in cucina. Le ricette di Lella Curiel e altre storie” (Codice Atlantico) Lina Sotis, editorialista Corriere della Sera Stefano Zecchi, docente Estetica Università Statale Milano Conduce: Cesara Buonamici, vicedirettore Tg5
Con la partecipazione straordinaria di Amedeo Minghi, cantautore |