​Cricca, P3, P4 e altri "casi": vent’anni dopo Tangentopoli, la storia sembra ripetersi. I magistrati che aprono inchieste eclatanti, i giornali che fanno da cassa di risonanza pubblicando paginate di verbali e intercettazioni, la politica debole e screditata che tenta disperatamente (vanamente?) di resistere, gli italiani che, sfiduciati, simpatizzano per chi cavalca l’indignazione. Ma una differenza c’è, e non di poco conto: il ruolo dei media. Molto più decisivo rispetto al 1992-94. È un bene o un male? A rispondere abbiamo chiamato giornalisti di rango di diverso orientamento

Si confrontano
Giorgio Mulè, direttore Panorama
Antonio Maria Mira, giornalista Avvenire
Pierluigi Magnaschi, direttore Italia Oggi
Gianni Barbacetto, inviato Il Fatto Quotidiano, autore de “Se telefonando. Le intercettazioni che non leggerete mai più” (Melampo)
Davide Giacalone, editorialista Libero e Il Tempo, autore de “Sveglia!” (Rubbettino)
Conduce: Sergio Luciano, “Cortina InConTra”