​Per molti, oggi, è un’espressione retorica. Ma per gli italiani del Risorgimento e della Resistenza in tanti casi furono le ultime parole. Così, vedere l’Italia a rischio di assurde divisioni fa male al cuore. Anche perché, a ben pensarci, è un posto in cui non si vive poi così male. Insomma, l’Italia è una cosa seria: molto più antica di 150 anni; nata nei versi di Dante e Petrarca, nella pittura di Piero della Francesca e di Tiziano; diventata una nazione grazie a eroi spesso dimenticati. Aldo Cazzullo ne racconta la storia in un libro, con la prefazione di Francesco De Gregori, che è diventato una straordinaria rappresentazione, a cura della Fondazione Atlantide-Teatro Stabile di Verona. Cazzullo respinge l’idea secessionista come anche la retorica minimalista del Belpaese. Prefigura la nascita di un “partito della nazione”. E avanza un’ipotesi: che in fondo gli italiani siano intimamente legati all’Italia più di quanto essi stessi pensino

Spettacolo di e con
Aldo Cazzullo, giornalista Corriere della Sera, autore de “Viva l’Italia!” (Mondadori)
Al pianoforte Michele Fontana
Letture di Marianna Dal Collo, Michele Ghionna e Paolo Valerio
Immagini di repertorio e montaggio video a cura di Roberto Guglielmi