Un lapillo che è diventato subito fuoco. La rivolta nei paesi arabi è partita dalla Tunisia, ha coinvolto l’Egitto, si è spostata in Libia e da lì è approdata in Siria e Bahrein. Insomma, tutto il Mediterraneo. Regimi dittatoriali e autocratici sono stati rovesciati e altri, che ancora resistono, hanno subito gravi danni. Moti partiti dal basso, da popoli stanchi di vessazioni e limitazioni, scesi in piazza grazie al tam-tam diffuso dalla rete web – Twitter in particolare – per dimostrare il loro dissenso. Ma anche privi di leadership politica. E infatti la domanda ricorrente è: e adesso che succede? Nasceranno regimi democratici? Quali assetti avrà il Mediterraneo? E per Europa e Usa, come cambieranno i rapporti con il mondo arabo? Ecco le risposteSi confrontano Ramin Bahrami, pianistaStefano Dambruoso, responsabile attività internazionali Ministero GiustiziaDomenico Fisichella, già vicepresidente Senato Carlo Jean, esperto di strategie militari e geopolitica, autore de “Intelligence economica” (Rubbettino)Conduce: Carlo Panella, editorialista, autore de “Fuoco al Corano in nome di Allah” (Rubbettino)