CORTINA RACCONTA -
BONOLIS IN ARTE PETER PAN
BONOLIS IN ARTE PETER PAN
Evento del:
07/08/2011 21:30
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Audi Palace
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Dici Bonolis e dici divertimento assicurato. Sala stracolma ed affetto incontenibile. Risate da sganasciarsi per il conduttore più amato dagli Italiani che, invitato a sistemarsi al pianoforte, esordisce così: «Non so suonare neanche il citofono!». A proposito dell’idillio con la spalla di sempre, bonolis è chiaro: «non so se sia lui la mia spalla o viceversa. Luca Laurenti – per ciò che en so io – è una fase di stallo dell’evoluzione, un essere mitologico metà uomo metà citofono. Spesso mi fanno una certa domanda, banale a dire il vero. La mia risposta è sempre la stessa. Laurenti non ci è né ci fa, costui è altrove». Le risposte girano come losanghe in un caleidoscopio.
Bartoletti decide di “copiare” il format bonolisiano dell’intervista con le foto (ed i video delle dirette imperdibili in cui i concorrenti da casa fanno uno show personalissimo tutto basato sul quiproquo), come a “il Senso della Vita”. Belle contro brutte, atei contro credenti, bianchi contro neri, magri contro ciccioni: il conduttore spiega che rompere la cortina dei pregiudizi all’inizio non è stato facile (ad esempio, scovare 50 omosessuali da portare in tv a rivendicare il proprio orientamento, nei primi anni della fortunata trasmissione, era cosa impervia e politically uncorrect). Svela anche uno dei trucchi del successo, è – infatti – la moglie Sonia a fare i casting delle sue trasmissioni, a scovare talenti ed individuare casi umani.
Introspezione pura: «Son diverso da Mike Buongiorno che accettava le risposte dei concorrenti così come venivano. Se uno mi risponde che i Beatles erano 41 io lo voglio psicanalizzare e devo capire cosa abbia subito nell’infanzia». E spazio all’emozione: «Volevo fare l’esploratore ma è stato già esplorato tutto, cerco allora di esplorare l’animo umano e mi limito ad essere curioso». Amarcord dei sentimenti: «la nostra tivvù è diventata a colori, ora anche il diaframma tra bidimensionalità e tridimensionalità potrebbe cadere. Non funzionano più i programmi per ragazzi di una volta quando dicevi una cosa e ti credevano».
Bisogna sperimentare, allora, e scommettere sulla sincerità. Annuncio in corso, Mediaset ospiterà il suo nuovo programma nel preserale: «spazio dove ci si divertirà e si vincerà con l’acume, senza ansia ed angoscia». E senza perdere quello che Bonolis definisce il “diritto alla meraviglia”.