CORTINA RACCONTA - C'era una volta l'America. E l'Europa, ci sarà?
C'era una volta l'America. E l'Europa, ci sarà?
Evento del: 29/07/2011 21:30 - Audi Palace
Data articolo: 29/07/2011
​Imperi in dissolvimento, debiti impazziti. Visione molto pessimistiche ed auspici ben auguranti si confrontano oggi a Cortina. Accusateci di catastrofismo, ma dovremo pur raccontarvi la verità: tant’è che le copertine delle riviste economiche in queste ore sono di pessimo umore. L’America di Obama, quanto ai conti in fibrillazione, da subito nicchia e comunque rassomiglia sempre più al nostro (Vecchio) Continente.
 
Gianni De Michelis, ex ministro Esteri, socialista di lungo corso ed oggi presidente Ipalmo, commenta così i recenti sviluppi economico politici: «il governo tecnico sarebbe una sorta di commissariamento del Paese, occorre piuttosto rimboccarsi le maniche per ricostruire la credibilità dei nostri conti e quindi le nostre fattezze sul palcoscenico internazionale». Inutile coniugare i verbi al passato: l’America c’è, non c’era, deve resistere e combattere al nostro fianco. Edward Luttwak, economista ed ottimista, presenta al pubblico cortinese il popolo statunitense dei Tea Party: «non sono conservatori: anzi, vorrebbero conti in ordine. Paiono esotici e folkloristici, ma hanno il più alto tasso di laureati in economia, sanno di cosa parlano: ca va sans dire. Obama – in questi momenti - è il tipico presidente americano che vuole, agogna e prova ad ottenere, la propria rielezione al secondo mandato». 
 
La figlia d’arte Stefania Craxi, sottosegretario agli Affari Esteri ed esponente di area socialista del Popolo della Libertà, recita una poesia all’indirizzo del futuro. «Il Paese è ricco di energie, qualcuno vent’anni fa ha distrutto il meccanismo di selezione della classe dirigente. Oggi siamo una Nazione per vecchi che resiste, ai colpi degli scompensi economici, grazie al welfare e alla rete di solidarietà delle famiglie. Voglio un mondo multilaterale ,- aggiunge – sono una ragazza ostinata e non smetterò di sognare la ripartenza di questo Paese. Conduce: Pino Buongiorno, editorialista Panorama, direttore scientifico Diplomacy

Giovanni Castellaneta, già ambasciatore italiano in Usa, presidente Sace, autore de “Obama e l’ombra cinese “ (Guida) descrive il presidente Obama come uno statista dalla doppia personalità (e non si tratta di schizofrenia, sia chiaro, ma di semplici sensibilità plurali: razionale – derivata dagli studi giurisprudenziali - e sanguigna – eredità della madre d’origini africane. «Abbiamo un patrimonio di prestigio che il mondo ci invidia e che non siamo in grado di gestire». Se riuscissimo, insomma, a coltivare l’albero dei nostri talenti – oltre gli steccati confessionali o ideologici – potremmo ritrovare il nostro ruolo da protagonisti del Mediterraneo. Dobbiamo, insomma parafrasando Mitterrand, trasformare il Mediterraneo da culla della civiltà in comunità di destino.

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