CORTINA RACCONTA - I 99 GIORNI CHE TRAVOLSERO IL CAVALIERE
I 99 GIORNI CHE TRAVOLSERO IL CAVALIERE
Evento del: 18/08/2011 21:30 - Audi Palace
Data articolo: 19/08/2011

​La platea ampezzana ha sete di notizie, ed invade l’AudiPalace per sentire dalla viva voce di noti editorialisti del Belpaese. Alessandro Sallusti, direttore de il Giornale, appena salito sul placo e subito dopo l’intervento dell’ex ministro dell’Economia, attacca: «Il responsabile del debito pubblico non è Berlusconi, ma Cirino Pomicino, Ciampi e gli altri campioni della Prima Repubblica». Non costa niente emozionarsi e salire sul palco per celebrare i 150 anni, ma «non dimentichiamoci che Napolitano è comunista», aggiunge. E non si ferma: «Mettere il Paese in mano a persone che si dimenticano di Scilipoti sarebbe pericolosissimo. I complotti per abbattere il berlusconismo ci sono dal ‘94 e sono in corso tuttora e si nascondono dietro questo grande spettro della crisi. Dietro un problema che non è italiano, si cercherà per l’ennesima volta di dare una spallata a Berlusconi e al berlusconismo. La Lega sta giocando un ruolo sempre più pericoloso, tanto che al momento mi fa più paura Maroni di Wall Street. Bossi non coincide più con la Lega e viceversa».

Conferma con qualche distinguo il direttore de il Tempo, Mario Sechi: «Sottovalutare Berlusconi è l’errore più grande che si possa fare. Se lo dai per morto, ti salta addosso e ti succhia anche il sangue. C’è una verità enorme, cioè che la sinistra non ha un candidato. Il centro non esiste se c’è questo sistema politico ed elettorale». Si chiede retorico: «Il Terzo Polo esiste davvero?». Prosegue: «Napolitano è l’unica speranza che ha il Pd, anche se ci sono i presupposti per cui faccia un altro mandato. Ma è l’uomo che può ricostruire il Partito Democratico, che era la fusione di post-comunisti e post-democristiani. Ignorare il fatto che la crisi sia internazionale è veramente esecrabile. Abbiamo un sistema pubblico inefficiente; ma la vera sfida è quella di cominciare a riaprire il mercato politico. Il grande errore di Berlusconi è stato quello di chiudere il mercato della politica, del consenso, dei candidati. Basta col parlamento dei nominati”.

L’onorevole e tanto altro ancora, un cursus honorum davvero invidiabile alle sue spalle, Paolo Cirino Pomicino reagisce alle accusa: «Sallusti critica me e sono disposto a fare la parte del cattivo, anche se -quando parla- si fa fatica a capire chi sia il buono e chi il cattivo. Nel 1992 abbiamo azzerato la bilancia tra avanzo e disavanzo primario, e nel ‘93 avevamo lo 0,6% di attivo. Oggi, a 19 anni di distanza, l’avanzo primario è inferiore a quello del ‘92, il rapporto tra debito pubblico e PIL è al 120% contro il 98,5% di quando ero ministro io e dal ‘95 non cresciamo più. Negli ultimi dieci anni l’Italia è cresciuta del 3%, la Francia del 12%». Debutta sul palco di Cortina InConTra il neo direttore de l’Unità, Sardo: «La crisi sistemica che attanaglia l’Italia ha un inizio lontano, negli anni ’80, quando abbiamo accumulato uno stock di debito importante. Però va anche sottolineato come negli anni a seguire, soprattutto negli ultimi dieci – che io non considero da gettare via, ma come esemplificativi di un momento difficile del nostro Paese – il debito sia aumentato in modo importante soprattutto sotto i governi di centrodestra».


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