CORTINA RACCONTA - Italia o Italie
Italia o Italie
Evento del: 25/07/2011 18:00 - Audi Palace
Data articolo: 25/07/2011

Singolare o plurale, questo è il dilemma. Se sia una, la Patria, o tante e plurali le nostre identità. A dirimere la vexata quaestio ci provano gli storici Giordano Bruno Guerri ed Ernesto Galli della Loggia.

Facciamo così, fingiamo per un attimo che tutto sia perfetto e chiediamoci – come fa l’editorialista della testata di via Solferino – se il nostro parlarci addosso non rischi forse di ingolfare i tubi di scappamento di una rassegnazione pigra e miope. Alziamo lo sguardo, quindi, e cerchiamo altrove guai simili ai nostri, non per godere coi compagni di sventura ma – perché no? – per rileggere la “storia con gli occhi della geografia”, rinunciando infine alle lagne ed alle nenie. E contestualizzando, ecco la parola chiave.

«Commissariare il Meridione». La provocazione non si fa attendere, oggi “il giudizio storico retrospettivo” scivola nell’analisi in tempo reale, si direbbe, delle nefandezze amministrative del Mezzogiorno d’Italia. E qui Giordano Bruno Guerri non ci sta. I meridionali non possono vedersi attribuita quella che lo storico definisce “la colpa della pennichella”, c’è qualche responsabilità più diffusa che non può attribuirsi ai cittadini. Cristo si è fermato ad Eboli, insomma – non solo letterariamente, s’intende. Al Sud l’Unità è stata spesso subita e ancora oggi si sopporta la genesi schizofrenica del Partito Padano in funzione anti meridionalista, nonché dei gruppuscoli sudisti uguali e contrari. Finanche D’Azeglio, quello celeberrimo del “fatta l’Italia, occorre fare ora gli Italiani”, pare abbia confidato ad un amico di penna: «unirsi coi meridionali è come giacersi con un vaioloso». Ingannati e contenti, in estrema sintesi. Insorge Galli della Loggia, e cambia obiettivo. Mira, punta e spara contro l’Europa, apostrofandola come «un condominio francotedesco a base carolingia», una terra sventurata in cui la nostra Penisola svolge un ruolo più che marginale. Escluso dal banchetto dei potenti e ridotto a succursale di decisioni imposte.


Enrico Cisnetto corregge il tiro: «il nostro Paese, in cui trionfa un’idea sghemba di federalismo, è fin troppo campanilista e federalista. Proporrei un timido ritorno al centralismo, lancio qui l’idea, al fine di ristabilire l’ordine». Annuiscono gli ospiti. E ragionano di futuro: qui, al fresco del Cadore, si lavora alla Terza agognatissima Repubblica. Transizione lenta, ma indolore: ci si augura. E rinnovamento totale della classe dirigente. A Cortina c’è spazio per i sogni.  


Eventi del Giorno
Nessun elemento attualmente disponibile.
Nei prossimi giorni
Nessun elemento attualmente disponibile.
Seguici
| Share
Cortina Racconta

Poste Mobile
Rassegna stampa