CORTINA RACCONTA - Nella crisi. Senza rotta
Nella crisi. Senza rotta
Evento del: 13/08/2011 21:30 - Audi Palace
Data articolo: 14/08/2011
Di politica ed economia parliamo, in compagnia di due colonne portanti del quotidiano di via Solferino. Francesco Giavazzi, arrampicatore esperto di Dolomiti si concede – dal nostro palco – ai microfoni di Sky Tg24: «La manovra colpisce soprattutto il ceto medio produttivo e fa molto poco per la crescita, poteva essere evitata se ci avessimo pensato un anno fa e temo – quel che è peggio – che non convincerà i mercati (aperti lunedì in tutto io mondo benché qui da noi sia festa), obbligando la Bce a continuare a intervenire a sostegno dei titoli di Stato italiani». «Non capisco perché abolire solo 35 province e non tutte. Non ho visto nulla sui privilegi di deputati e senatori. Eppure tutte queste cose, pur importanti, sono secondarie rispetto al fatto che i mercati, per riprendere a comprare i nostri titoli di Stato, voglio sapere solo se ricominceremo a crescere».

«Se la Bce continua a sostenere i nostri titoli indirettamente sosterrà le nostre banche, al cui crollo in Borsa è legato il crollo di tutta la Borsa. Ma la domanda è: se il mercato finanziario non crede a questa manovra, per quanto tempo la Bce potrà continuare a sostenerci? Gli investitori infatti non chiedevano il pareggio del bilancio nel 2013, chiedevano solo rassicurazioni sulla nostra capacità di ricominciare a crescere, il mondo è pieno di Paesi in deficit che però sembrano più affidabili perché crescono più di noi. Quanto all'ipotesi che l'Europa emetta degli Eurobond, non lo decidiamo né noi né Tremonti». Eurobond altro non sarebbe che un nome sofisticato per dire che i contribuenti tedeschi devono fare dei trasferimenti finanziari ai contribuenti spagnoli, italiani, francesi... Anche qui la domanda da porsi è se i contribuenti tedeschi abbiano voglia di svolgere questo ruolo: «non credo proprio!» commenta caustico Giavazzi.
 

Per l’altro editorialista del corriere della Sera, Angelo Panebianco, è piuttosto cauto: «Per giudicare la manovra vediamo cosa ne resterà in Parlamento». Sappiamo dal passato che spesso certi interventi anche importanti, come la riduzione delle province, vanno incontro a difficoltà impreviste, con colpi di mano che fanno sparire le misure più incisive. Il politologo ha risposto dal palco di Cortina InConTra: «L'Italia era sotto attacco, è in atto una crisi internazionale, erano necessarie misure immediate per ricostruire un po' di fiducia, la manovra ha questa funzione. Vedremo se basterà a riportarci in zona di sicurezza». L'Europa ha evidentemente il problema della Germania che non ha più voglia di assumere fino in fondo un ruolo di leadership. E questo è un problema per tutta l'Europa, non solo per noi. La previsione è chiara: «Se la Merkel riuscirà a vincere le paure dell'elettorato tedesco, sarà un grande vantaggio per tutti, i tedeschi temono di dover pagare per gli altri europei spendaccioni, i problemi dell'Unione sono insomma gravi e di difficilissima soluzione”.

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