CORTINA RACCONTA - Ripensiamo le pensioni
Ripensiamo le pensioni
Evento del: 11/08/2011 18:00 - Audi Palace
Data articolo: 12/08/2011
Enrico Cisnetto, oggi nelle insolite vesti di opinionista e non di conduttore, spiega la ragione della personalissima conversione. C’è un sacco di lavoro da fare sulla previdenza, a suo dire, «è una materia sempre in rapida evoluzione, mi sta molto a cuore». Modera dunque Sergio Luciano, anche lui, ormai parte della grande famiglia di InConTra.

Ospite “prelibato” Antonio Mastrapasqua, presidente Inps, fiero di aver inaugurato il sistema della trasparenza nella gestione dell’ente. Spiega alla platea ampezzana: «Abbiamo una spesa sociale di assistenza non sempre indirizzata dove ce n'è bisogno. Il 52% degli abitanti del sud è assistito dall'Inps sotto qualche forma, dalla cassa integrazione all'invalidità». La sua proposta è semplice: aprire una riflessione seria e approfondita. «L'assistenza – ha proseguito – è tuttavia una spesa stratificata in 30 anni di finanziarie ed emendamenti, e che oggi è per questo particolarmente difficile da governare». In Italia si va in pensione, come media, a circa 61 anni, «l'asticella – secondo Mastrapasqua – si sta alzando con lentezza, perché questo è un mondo di grande lentezza, cambiare le regole è una misura spesso traumatica». Non siamo ancora ai livelli europei, per via dell’aspettativa di vita in aumento nel 2050 dovremmo raggiungere e superare gli altri paesi europei. Questa la stima ufficiale: «precisamente, nel 2010 i pensionati d'anzianità (dipendenti) sono andati in quiescenza a 58 anni e 3 mesi, di media, quelli con la pensione di vecchiaia a 62 anni e 3 mesi».

Ci si lamenta degli sperperi: nel 2000 gli invalidi non erano tantissimi, poi grazie ad una norma che ha devoluto parte della competenza statale alle regioni, oggi 8 invalidi su 10 sono concentrati in Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. Difficile però pensare che il Parlamento sia disposto a tagliare le tanto spernacchiate pensioni d’oro, ed infatti Mario Giordano, direttore NewsMediaset, autore de “Sanguisughe. Le pensioni d’oro che ci prosciugano le tasche” (Mondadori) è qui proprio in veste di censore. «impossibile una riforma, sarebbe come se il tacchino votasse a favore dell’anticipazione del Natale». Si racconta che, in provincia di Napoli, venti persone della stessa famiglia fossero invalidi, ovviamente falsi. Colpa anche dei medici che attestano le patologie inesistenti. Ironizza e fa incazzare, l’editorialista de il Giornale, parlando di “meridiano della sfiga” a proposito di quei siti ove si assiste ad un’iperconcentrazione di pensioni di invalidità. Tutti di sana e robusta costituzione, quei tizi. In attesa di essere scoperti e – ce lo auguriamo – sanzionati.
 

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