CORTINA RACCONTA - Sei di destra o di sinistra? Boh...
Sei di destra o di sinistra? Boh...
Evento del: 01/08/2011 18:00 - Audi Palace
Data articolo: 02/08/2011
Oltre gli steccati, lontani dai pregiudizi. Anche nella scelta degli ospiti: Italo Bocchino (pupillo del ministro del Buonumore, tal Pinuccio Tatarella, cresciuto nel’MSI, poi esponente della destra di Alleanza Nazionale ed oggi fieramente in Futuro e Libertà per l’Italia) e Piero Sansonetti (a lungo direttore di Liberazione, organo d’informazione del Partito della Rifondazione Comunista, oggi alla guida de gli Altri, settimanale di area vendoliana, e del quotidiano regionale Calabria Ora). Poi Renato Mannheimer, presidente dello Istituto Studi Pubblica Opinione e sondaggista Corriere della Sera e Porta a Porta.

L’idea qui è che: gli elettori debbano punire con forza i trasformisti. Perché v’è differenza enorme tra chi cambia opinione per una poltrona da sottosegretario e chi si ravvede dei propri errori. Ed anche la Carta Costituzionale infatti esclude il vincolo di mandato per gli eletti. Spunto del dibattito odierno è il libro “Sei di destra o di sinistra?” (Ediplan) curato dal giornalista Diego Gavagnin: il testo, grazie ad una serie di simpatici quesiti, mette in dubbio le nostre granitiche – o dolomitiche, sarebbe il caso di dire forse – certezze bipolari. Gavanin sostiene di essere il curatore di una preziosa mole di materiale elaborata da un suo amico che preferisce restare anonimo e sottopone gli interrogativi alla platea di InConTra, peraltro oggi molto rumorosa: non c’è che dire, l’argomento “acchiappa” eccome. Pagare le tasse è di destra o di sinistra? Offrire l’elemosina ad un mendicante per strada è di destra o di sinistra? Oggi Sansonetti e Bocchino parlano la stessa lingua. Le versioni dei due scherzosamente tendono al fasciocomunismo della rassegnazione all’imbarbarimento culturale della nostra agenda politica. Pare che l’antiberlusconismo stia divorando la sinistra – a detta del direttore brizzolato – e pare pure che la fine di quest’era segnerà il collasso di ogni coalizione. Un male per tutti: per coloro che avranno costruito la propria carriera partitica sull’opposizione oltranzista al Cav., per coloro che avranno macinato successi brancolando nel buio dell’ossequio belante, e per coloro che questi atteggiamenti uguali e contrari li avrà fortemente contrastati. Conformismo, giustizialismo e populismo, – a detta degli ospiti – che sperano di rendere l’idea per exempla, si sono fusi insieme al momento del voto a favore dell’arresto del deputato Alfonso Papa. Per Bocchino tre sono i valori fondanti della “sua destra”: dategli Nazione, Merito e Legalità e vi (ri)solleverà i l Paese.

L’entusiasmo della platea è oggi incontenibile, finanche Roberto Castelli – oggi qui in veste di semplice spettatore – interloquisce dalla regia con i panelist fino ad essere scherzosamente “cooptato” sul palco. Il coinvolgimento è massimo, non fosse altro per le citazioni celebri che si librano nel Pala: “e anche nessuno si interessasse di politica, la politica si interesserebbe di quel tale”.


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